Birra o kombucha quest’estate?
Conosci la Kombucha? Sentito parlare della “birra del thè ” o del “the fermentato”?
Cosa vuol dire kombucha? Cos’ è la kombucha? A cosa serve? Come si produce?
Il nostro Ale da un anno ci delizia con coppe spumeggianti di kombucha, aromatizzata in vari modi, a diversi stadi di fermentazione, degustiamo, assaporiamo, discutiamo sulle varie sfumature per migliorarla sempre più e….in breve… è diventata la bevanda dell’estate 2019!
Birra vs Kombucha, 1 a 0 per la kombucha!
Chiediamo al nostro Ale cos’è la kombucha
Cosa vuol dire Kombucha?
Dai libri che ho letto, sembra che un ipotesi sia un origine giapponese del 415 dc, quando un medico dal nome “Kombu” o “Kambu” utilizzo la bevanda di tè – “cha” vuol dire tè- fermentato per curare l’imperatore Inyko.
Le prime tracce di Kombucha si trovano in Cina, nella tradizione le nonne producevano il tè fermentato seguendo la tecnica del “continous brewing”, treamandata di madre in figlia.
Cos’è la kombucha?
la Kombucha è una bevanda fermentata a base di tè e zucchero, data da una cultura simbiotica di lieviti e batteri, conosciuta con il nome di SCOBY ( Che non è il nome del cane del dott Kombu!) : Symbiotiv Colony of Bacteria and Yeast.
A cosa serve?
Oltre ad essere una piacevole bevanda, quando è fatta a regola d’arte, con il giusto controllo dei tempi di fermentazione e carbonazione in bottiglia, che disseta e appaga come uno champagne!?
Essendo una bevanda fermentata attraverso lieviti e batteri, presenti anche nel nostro organismo, aiuta a mantenere bilanciato il nostro microbiota intestinale. Due bicchieri al giorno di Kombucha tolgono il medico di torno!
Come si produce?
Ora sembra tutto più facile, ma da quando l’ho assaggiata la prima volta fatta da un professionita, ho capito che la via era lunga per raggiungere una padronanza della materia, un affiatamento con il mio Scoby, che mi è stato donato da Mary quindi si chiama Maria Kombucha, e, cosa più importante, un sapore ed un effetto soddisfacenti!
Da un anno si susseguono prove ed esperimenti, aromatizzazioni classiche e, talvolta improbabili, per affinare gusto e bollicine, sotto la severa sorveglianza di Martina, alias Sandra di èCucina. Quando, per la prima volta, le ho riempito trionfante un calice spumeggiante e profumato, e anche con il sonoro -fffffffffzzzzzzzz-Sandra ha esclamato ALEEEEEEEE ci siamoooo! forse…
In ogni caso, per renderla semplice, per produrla si parte dalla produzione di un tè, al quale viene aggiunta la dose di zucchero necessaria (ci sono varie ricette), lo SCOBY, e una parte di Kombucha già fermentata.
Al raggiungimento del ph necessario e dell’aroma ricercato, si filtra e si imbottiglia per la successiva carbonazione.
Molte sono le variabili e le conoscenze necessarie. La differenza di una Kombucha fatta in modo responsabile e professionale risiede nel controllo dell’igiene, del ph necessario per eliminare tutti gli eventuali patogeni, il controllo di tempo e temperatura.
Come si aromatizza?
La bevanda può essere aromatizzata sia all’inizio della produzione che nella fase dell’imbottigliamento . I miei aromi preferiti sono verbena, caffè, ibisco e una mia ricetta “segreta” (!) di Champagne!
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